OBIETTIVI

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La Casa Famiglia si caratterizza per l’accoglienza di minori in difficoltà dai 3 ai 12 anni (in riferimento all’età di ingresso) privilegiando le fasce di età più basse, e con una nuova struttura che si occupa di portare i ragazzi già inseriti nella Casa Famiglia fino ai 18 anni o in ogni caso fino alla totale autonomia per i casi senza sostegno parentale. La struttura risponde, in relazione alla specifica tipologia e ai bisogni del minore, alle seguenti aree di bisogno tutelari, sociali, educative, riabilitative ed assistenziali:

 

  •  assistenza e cioè accudimento e custodia. E’ per esempio questo il caso di minori che devono    essere allontanati dalla propria famiglia per trascuratezza grave, abbandono o assenza dei genitori e parenti in grado di ospitarli.
  •  educazione, come aiuto e sostegno allo sviluppo affettivo, cognitivo, emotivo e relazionale.
  •  tutela. Questo compito non si limita ad una protezione immediata e contingente di tipo assistenziale, ma cura la prospettiva del futuro, in una visione progettuale che assume il passato ed agisce nel “qui ed ora” della funzione educativa.
  •  cura e riabilitazione. Qualora sia necessario “ricostruire” una personalità “ferita” dalla sua storia come nel caso, per esempio, dell’abuso e del maltrattamento. Questa funzione è sanitaria ed è esercitabile dall’educatore (presente nella struttura per minori), figura riconosciuta dalla normativa sanitaria quale professione non medica nell’area della riabilitazione.


        L’intervento educativo dell’equipe di Hesed si prefigge di aiutare il minore a consolidare una propria identità che le consenta di migliorare i rapporti con la famiglia, quando esiste, e vivere relazioni più serene con il proprio ambiente. Durante il periodo di permanenza sono assicurate al minore frequenza scolastica, attività sportive e laboratori, vacanze ed uscite in ambienti naturali dove sia possibile la ricerca di conoscenza con la materia e gli elementi primari.


        Grande importanza hanno gli spazi verdi e le attività sportive oltre ai laboratori di creatività, per dare un’evidente valorizzazione alla “corporeità” e alla “motricità” in quanto l’educazione motoria contribuisce in materia determinante allo sviluppo integrale e ottimale della personalità del fanciullo.


        Il corpo, l'oggetto, l'azione, il gesto, l'io, l'altro, la percezione, il pensiero, l'espressione, l'affettivo, il razionale, l'immaginario, a questa età sono talmente legati e connessi gli uni con gli altri, che davvero è possibile pensare di "educare" attraverso il “movimento.

Il bambino, attraverso le esperienze motorie, viene a conoscenza della sua struttura anatomica, della funzionalità dei suoi organi e delle sue possibilità di movimento utilizzabili anche per i rapporti e le relazioni con il mondo esterno.


        E’ d'obbligo ricordare che l'educazione psico‑motoria ha la sua massima espressione nel GIOCO, attraverso il quale il bambino trova l'appagamento delle sue motivazioni, dei suoi bisogni e delle sue esigenze personali.


        Proprio per questo motivo le attività che proponiamo nei nostri programmi devono essere sempre divertenti, gioiose, attivanti e ludiformi, per stimolare così al meglio la curiosità, l'interesse e l'attenzione del bambino.

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